Lei si chiama Veronica Raineri, abita nel mio stesso paese, ha 25 anni, figlia di un mio caro amico, la conoscono tutti come la classica brava ragazza di famiglia, non solo ora, ma anche da prima che una malattia rara stravolgesse la sua vita e quella dei suoi cari.
Appassionata dello sport del Karate , è sempre stata una combattente e questa forza l’ha messa sul tatami della vita di ogni giorno per combattere il suo avversario e le ha dato anche l’idea di mettere su carta i momenti di questo match che tuttora si sta svolgendo ma che lei affronta sempre con coraggio e determinazione.
Il libro si legge in un soffio, niente paroloni da dover ricorrere al vocabolario, Google o Wikipedia per capire di cosa si stia parlando; contiene momenti drammatici, sereni e perché no di ilarità. Ho sorriso, riso. mi sono commosso.
Riporto le parole scritte tra virgolette sulla quarta di copertina:
La potenza della speranza, l’amicizia vera, l’amore profondo, la gioia immensa e la forza inaspettata di una persona qualunque che si trova di fronte ad una sfida indesiderata. Questo è il mio personale incontro con la malattia”.
e due frasi che mi hanno colpito:
- La verità però è che, per quanto tu possa esser forte e coraggioso, ci sono volte in cui anche fare un semplice sorriso diventa la cosa più difficile di questo mondo (sono molti i muscoli che servono per sorridere, ma, a pensarci bene, sono ancora di più quelli che servono per arrabbiarsi).
- la seconda frase è il tatuaggio che sua sorella Federica si è fatta fare su un braccio: My sister is my hero, e qui è scappata la lacrima.
Falco, se passi di qua, auguri!!!
zena