Desperado, Savina e le onde

Desperado (1973) un album concept, cioè un album che in tutte le sue canzoni tratta di un unico argomento, e qui racconta dell’epopea di una band di fuorilegge, la Doolin Dalton, che insanguinò il West alla fine dell’800, paragonandola alla vita on the road di una rock’n’roll band con i suoi trionfi, ma anche con le sconfitte, gli eccessi, le follie, le cadute. Desperado un termine con cui si indicavano dei fuorilegge senza scrupoli, i quali rivivono in questa song come eroi maledetti e romantici di un’epoca ormai tramontata.

L’estrema cura dei suoni acustici, un vero esercizio di armonizzazione attraverso i suoi ben ventinove accordi, non si perde in inutili virtuosismi, ma con equilibrio cerca semplicemente di “raccontare”, di dare emozioni, di “dire” attraverso gli strumenti. La notevole interpretazione vocale è opera dell’autore stesso, Don Henley, che descrivendo amaramente la dolorosa condizione di carenza affettiva del fuorilegge, cattivo e brutale ma pur sempre essere umano riesce a toccare una corda universale ed a cantare questo più che classico argomento nella maniera migliore possibile, sia dal punto di vista musicale che letterario.

Quale altra canzone sospesa se non questa per Pannychis XI : la fiaccola sullo scoglio alimentata dalla volontà di riportare a casa la nave che porta il suo nome. La nave è lontanissima, sembra irraggiungibile. I corpi emaciati deperiti per fame e stenti degli eroi che lottano nella disperazione con la speranza di essere visti da qualcuno che vada a salvarli, che li riporti a casa.

  

Desperado, perché non torni in te?

Ti sei nascosto dietro ad un recinto per così tanto tempo

Oh e tu sei un duro

Ma io so che hai avuto le tue ragioni

Le cose che ti piacciono

potrebbero ferirti in qualche modo

Desperado,

Il tuo dolore e la fame ti stanno portando verso casa

E la libertà, oh la libertà, è soltanto qualcosa di cui la gente parla

La tua prigione è camminare tutto solo per il mondo

I tuoi piedi non hanno freddo quando è inverno?

Il cielo non nevicherà e il sole non brillerà

E’ difficile distinguere la notte dal giorno

e tu stai perdendo tutti i tuoi alti e bassi

Non è strano come la sensazione se ne va?

Desperado, perché non torni in te?

Esci dal tuo recinto, apri il cancello

Potrebbe piovere, ma c’è un arcobaleno sopra di te

Quale altra canzone sospesa se non questa per Savina Dolores Massa.                                   “ Onde di Sardegna, la Poesia, la rivoluzione, l’Infanzia da non scordare, la neve color Africa, una coperta, il pane, il ridere quanto il piangere e specchi e specchi dove guardandosi, si potrà ammirare e comprendere meglio un volto che non sia il nostro”.

6 pensieri su “Desperado, Savina e le onde

  1. bello tutto! La canzone di Savina l’adoro. Un album, per me, pieno di ricordi. E la mia personale versione è legata alla birra “desperado” . Insomma, una disperazione alcolica

  2. gli Eagles molto amati da mia madre, se penso che ho passato l’adolescenza sentendola cantare Hotel California!
    sei bravo, ma bravo davvero!
    chicca

  3. venire a leggere questi post equivale a fare un tuffo nel passato, mi sembra di ascoltare a poco a poco la colonna sonora di una vita. La musica ha un grande potere evocativo e ogni brano richiama un evento, un’emozione.

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